Riposo in auto rigorosamente vietato? Prendendo in considerazione le specificità del lavoro del conducente nei trasporti su strada, le leggi che regolano il tempo di lavoro e di riposo sono estremamente restrittive. Ogni conducente ha diritto a delle pause, durante le quali ha una totale libertà. Risulta però che questa libertà sia relativa perché il conducente dovrebbe tenersi lontano dal…proprio camion. Perché?
Tempo di lavoro e di riposo secondo la legge
Ai sensi del regolamento (CE) n. 561/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio, al conducente professionista spetta un determinato tempo di riposo giornaliero e settimanale. Le norme indicano in modo chiaro che in caso di:
- periodo di riposo giornaliero e
- periodo di riposo settimanale abbreviato
Il conducente ha il diritto di recuperare le energie in cabina. Ciò a condizione che la cabina sia dotata di un letto e il veicolo sia parcheggiato in un posto sicuro dedicato alla sosta.
Le leggi non prevedono una tale possibilità di riposo in caso di periodo di riposo settimanale regolare che non dovrebbe essere inferiore a 45 giorni. Gli organi di controllo chiudevano un occhio sul fatto che i conducenti dei camion spesso violano il suddetto divieto. In pratica esso determinava soltanto che una tale condotta fosse illecita ma non prevedeva nessun tipo di conseguenza negativa. Per esempio le norme polacche relative ai trasporti prevedono pene pecuniarie per abbreviazioni del periodo di riposo stabilito ma non per riposo nella cabina del camion.
Multe francesi e belghe
La Francia e il Belgio, che nell’opinione degli esperti vogliono diminuire il cabotaggio sul proprio territorio, hanno deciso di modificare la legge. Il governo belga ha introdotto le relative norme nel giugno del 2014, mentre quello francese l’ha fatto tre mesi dopo. Le pene previste per il periodo di riposo settimanale regolare del conducente in cabina sono le seguenti:
- in Belgio: euro 1.800
- in Francia: euro 30.000 e un anno di reclusione
Le suddette decisioni sono state accolte con entusiasmo dagli organi di controllo spagnoli e portoghesi. Quest’ultimi non hanno optato per una soluzione così drastica come quella adottata dai Francesi e dai Belgi ma già da tempo mostrano il loro dissenso verso i conducenti che dormono in cabina. Una simile legge, anche se senza conseguenze negative, vige anche in Austria. Per quanto riguarda la pena prevista dalle leggi francesi, la Commissione Europea ha espresso la sua opinione negativa, sottolineando che l’entità della pena non risulta essere proporzionata alla colpa.
Il governo tedesco in aiuto ai parcheggi
La mancata unificazione delle leggi degli Stati membri fa sì che i trasportatori cerchino di aggirare i divieti imposti dal governo francese e belga. Così i conducenti per il periodo di riposo settimanale regolare scelgono i Paesi più liberali, come per esempio la Germania. Questo però grava notevolmente sull’infrastruttura tedesca: i parcheggi pieni e il disagio accusato dai cittadini hanno indotto il Consiglio Federale a presentare un progetto per l’introduzione delle sanzioni anche sul territorio tedesco. Verrà presa una decisione definitiva? Chi vivrà vedrà.