Tanti paesi, una sola legge. Grazie all’apertura dei confini nell’Unione Europea, il trasporto merci su strada è un settore in continuo sviluppo. È così importante che si è deciso di uniformare le leggi ad esso relative. Per i trasportatori è un’ottima notizia: andando a conoscere le norme vigenti nel loro Paese conosceranno le norme di tutta la Comunità. Così, dovunque si trovi il conducente, ha sempre gli stessi obblighi relativi alla registrazione del proprio tempo di lavoro. Con quale frequenza dunque dovrebbe effettuare la lettura del tachigrafo e della carta del conducente? Vediamo.
Dati del veicolo solo una volta ogni tre mesi
L’obbligo di possedere un tachigrafo in ogni autocarro è regolato dalle norme europee del trasporto su strada: dalla Convenzione AETR del 1970 e dai regolamenti (CEE) n. 3821/1985 del Consiglio e (CE) n. 561/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio. Le suddette norme costituiscono una base su cui i firmatari della Convenzione devono costruire le leggi interne.
Ai sensi di queste norme una lettura standard dei dati del veicolo deve essere effettuata minimo una volta ogni 90 giorni. Nello stesso tempo sono state previste eccezioni alla suddetta regola – nei seguenti casi il conducente è tenuto ad annotare comunque i dati registrati:
- prima del trasferimento del veicolo ad un altro soggetto
- in caso di malfunzionamento del tachigrafo digitale, se comunque è possibile ottenere i dati
- prima della messa fuori servizio del veicolo dotato del tachigrafo digitale
Un’ulteriore lettura dei dati può risultare necessaria:
- più di una volta ogni 90 giorni: se c’è un rischio di perdita delle informazioni salvate oppure
- su richiesta delle istituzioni di amministrazione pubblica o di altri organi autorizzati
Ricordati piu’ spesso della carta del conducente
Il conducente è tenuto a registrare non solo i dati del veicolo ma anche il proprio tempo di lavoro: a questo, tra l’altro, serve la carta del conducente. La lettura dei dati della carta del conducente dovrebbe essere effettuata più spesso: la legge prevede un periodo di frequenza di almeno 28 giorni.
Anche in questo caso bisogna tener presenti le eccezioni alla regola. I dati della carta del conducente devono essere annotati sempre nei seguenti casi:
- prima della cessazione del rapporto di lavoro di un dato conducente
- prima della scadenza del contratto in base al quale il conducente effettua trasporti per conto di un soggetto del settore dei trasporti su strada
- prima della scadenza della carta del conducente
Come nel caso dei dati del veicolo anche i dati della carta del conducente devono essere annotati:
- in caso di rischio di perdita dei dati oppure
- su richiesta delle istituzioni di amministrazione pubblica o di altri organi autorizzati
Formalita’ espletate in modo impeccabile
Quando arriva il momento della lettura dati del tachigrafo o della carta del conducente vale la pena ricordare le regole base per un tale procedimento. Prima di tutto i dati devono essere salvati in formato originale. Attualmente vengono usati quattro formati diversi: quelli più frequenti sono DDD e ESM.
I dati salvati devono essere conservati per 12 mesi. Vale la pena conservarli con cura: le leggi indicano in modo chiaro che le informazioni devono essere ordinate e protette da possibili danneggiamenti e dall’accesso da parte di persone non autorizzate.